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Rigenerazione ossea guidata (GBR)

rigenerazione-ossea-gbr milano centro

Poco osso, niente impianti! Questo è quello che sostanzialmente si crede, ma oggi esistono soluzioni che permettono il ripristino del sorriso anche in caso di insufficenza ossea per ospitare le nuove radici artificali. L’assunto per cui come, in una lotteria se si è fortunati e si ha osso si può optare per un impianto dentale, altrimenti bisogna ricorrere a delle scelte diverse.

Non avere osso è meramente una caratteristica sia essa di conformazione o conseguente alle cause che hanno portato alla perdita del dente o per troppa attesa a riabilitare la zona, che va considerata e corretta come qualsiasi altre alterazione, perchè se un paziente ha i denti scuri li sbianchiamo, storti li raddrizziamo, malati li curiamo e non possiamo considerare che banalmente se un paziente non ha osso lo rigeneriamo.

In cosa consiste la rigenerazione ossea guidata.

Nei fatti, la rigenerazione ossea guidata (GBR) è una tecnica chirurgica che permette di ricreare la corretta anatomia ossea necessaria a posizionare correttamente e in sicurezza un impianto.

In implantologia per definizione è necessario che il paziente predisponga di un osso che risponda a requisiti di quantità e qualità specifici per poter essere definito idoneo e permettere la collocazione degli impianti in totale sicurezza.

Quando per anatomia, causa della perdita del dente o riassorbimento per troppa attesa a riabilitare la zona l’osso non è sufficiente per poter inserire l’impianto con il giusto volume circonferenziale di supporto osseo si può facilmebnte ricorrere a questa tecnica per ricreare quanto era stato perso nella maggioranza dei casi si tratta di piccoli difetti facilmente risolvibili contemporaneamente al posizionamento dell’impianto così da doversi sottoporre a un unico piccolo intervento chirurgico per riabilitare la zona nei casi più complessi può essere necessario procedere per gradi rigenerando prima il volume osseo e posizionando gli impianti a guarigione avvenuta.

In questa tecnica si sfrutta l’utilizzo di biomateriali (osso sintetico) spesso associati a osso autologo prelevato nelle adiacenze della zona d’interesse e membrane di varia natura (a seconda delle indicazioni) o, nei casi più complessi griglie in titanio su misura per rigenerare osso laddove era stato perso.

Questa tecnica ha regalato nuove possibilità all’implantologia e ad altri ambiti dell’odontoiatria.

Tutte quelle situazioni di scarsità ossea che spesso vengono considerate dai non esperti impossibili da riabilitare con impianti oggi nella realta’ sono operabili;sono infatti veramente pochissimi i casi che non possono essere risolti con questa tecnica

Che membrane si usano e perchè?

Nella rigenerazione è importante che l’osso innestato rimanga protetto dall’invasione delle cellule epiteliali provenienti dalla gengiva nella fase di guarigione. per fare questo si isola dai tessuti adiacenti proteggendolo con delle membrane.

Le membrane che si usano possono essere riassorbibili o non riassorbibili, la scelta dipenderà dal caso clinico con il quale si dovrà avere a che fare. Lo scopo, immutato in entrambe le scelte, sarà quello di dar vita ad uno spazio di rigenerazione entro cui l’innesto creatosi beneficerà di alcuni fattori di crescita ossea ivi concentratisi, per permetterne lo sviluppo e il successivo completamento definitivo.

I tempi di guarigione oscillano tra i 6 e gli 8 mesi.

Membrane riassorbibili

Le membrane riassorbibili hanno la caratteristica di essere, appunto, riassorbite dai tessuti circostanti durante il processo di rigenerazione ossea. Questo fenomeno avviene in genere per idrolisi, che trasforma i prodotti di degranulazione utilizzati in corrispettiva acqua e anidride carbonica.

I tempi entro cui questa procedura avviene sono correlati a quelli necessari all’osso di poter completare una corretta rigenerazione. Di solito, si opta per le membrane riassorbibili qualora si volesse evitare al paziente un ulteriore operazione per rimuoverle a posteriori. Ciononostante, le suddette membrane – a causa della loro naturale scarsa rigidità – devono associarsi a materiali da innesto perché da sole potrebbero andare incontro ad un potenziale collasso.

Membrane non riassorbibili

Le membrane non riassorbibili, invece, sono fatte di politetrafluoroetilene espanso e di solito dispongono di un rinforzo in titanio.

Se la scelta ricade sull’utilizzo di queste membrane, a dispetto di quelle riassorbibili, vorrà dire che la rigenerazione ossea che dovrà essere eseguita riguarderà una situazione in cui il difetto osseo s sviluppa in verticale; in questo modo, si farà leva sulla membrana – rigida, a differenza dell’altra tipologia – che potrà fungere da sostegno ai tessuti molli, favorendo al contempo la rigenerazione dell’osso.

Un ipotetico svantaggio, adottando questa soluzione, potrebbe essere relativo alla possibilità che i tessuti molli possano aprirsi lasciando scoperta la membrana.

Sul fronte tempistiche necessarie, si parla di un periodo che va dai 9 ai 12 mesi necessari. Successivamente, il chirurgo dovrà sottoporre il paziente ad un altro intervento per rimuovere le membrane.

Griglie in titanio customizzate (la nuova frontiera dell'implantologia moderna)

Qualora l’atrofia da correggere sia molto grave si ricorre alle nuove tecnologie per creare partendo da un'analisi computerizzata di modelli virtuali dell’osso e dei tessuti del paziente dell griglie in titanio customizzate che una volte riempite con materiali da innesto e posizionate nella zona deficitaria ricreano alla aperfezione l’anatomia desiderata

queste griglie sono realizzate con una tale precisione che si incastrano alla perfezione nella zona da trattare rendendo molto semplice la loro stabilizzazione

verranno poi protette da membrane riassorbibili e si attenderanno i canonici 6 -8 mesi prima di procedere alla loro rimozione nello stesso appuntamento in cui verranno posizionati gli impianti.

Durata dell' intervento di rigenerazione ossea guidata

La durata di un intervento di rigenerazione ossea è molto variabile in base alla complessità del caso.

Per le rigenerazioni semplici grazie all apianificazione computerizzata fatta a monte che ci permette di conoscere prima nei minimi dettagli ll’intervento si riesce in meno di 30 minuti a posizionare l’impianto e a rigenerare la zona in un unico appuntamento, per quelle più complesse si può investire anche 1 ora per terminare tutto l’intervento.

In line generale invece quando la complessità del caso richiede interventi più lunghi il consiglio è sfruttare la possibilità di affidarsi al supporto di un anestesista ed eseguire l’intervento in sedazione cosciente che è studiata appositamente per mettere il paziente in condizione di affrontare serenamente la procedura senza avvertire ne dolore ne stanchezza.

In quali casi è indicata la rigenerazione ossea guidata

La Rigenerazione Ossea Guidata (GBR) si rivela perfetta per tutti quei pazienti che hanno bisogno di un intervento che non sia troppo invasivo e gravoso da sopportare. Inoltre, si presenta come unatra le tecniche ricostruttive più sicure. La GBR che fa uso di membrane riassorbibili è adatta a chi presenta dei difetti minori sui quali intervenire, le membrane non riassorbibili invece si considerano adeguate a quei casi che presentano atrofie più estese. le griglie sono d’elezione er le atrofie più complesse.

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