Ortodonzia Intercettiva
In ambito dentistico si parla di ortodonzia quando ci si riferisce a quelle pratiche odontoiatriche volte a correggere problemi legati alle irregolarità dei denti. Si tratta perciò di una branca che si occupa di riportare i denti ad un allineamento corretto all’interno dell’arcata mediante tecniche diverse.
Dei denti ben allineati portano con sé enormi vantaggi, sia per quanto riguarda le normali funzioni svolte dalla bocca (pensiamo alla masticazione e alla fonazione), sia in termini di correttezza della postura (un morso equilibrato migliora la postura ed elimina molti dolori articolari che interessano la zona del collo, delle spalle e della schiena).
L’ortodonzia nei bambini
All’ortodonzia ricorrono tanto gli adulti quanto i bambini, ma è vero che la percentuale più alta di soggetti che portano un apparecchio per i denti è sicuramente la fascia dei giovani e dei giovanissimi. Si stima infatti che circa il 50% dei bambini e dei ragazzi ricorra all’apparecchio per i denti per correggere delle malocclusioni già presenti o per prevenirne la formazione con la crescita. È infatti importante fare una distinzione fra l’ortodonzia alla quale si ricorrere quando è già presente un problema orale e quella di tipo puramente preventivo/intercettivo. Qui di seguito vedremo quali sono le differenze fra i vari tipi di ortodonzia.
L’ortodonzia correttive e l’ortodonzia preventiva
L’ortodonzia correttiva è quel tipo di terapia dentistica che si mette in atto con l’intento di porre rimedio ad un’irregolarità dentale già presente in bocca, come ad esempio una malocculsione complessa. Si può operare con interventi correttivi solo su pazienti che abbiano già compiuto almeno 11/12 anni di età, perché è in questa fase della crescita che termina lo sviluppo delle ossa facciali e quindi diviene possibile spostare i denti senza creare altre modifiche all’assetto della bocca.
L’ortodonzia preventiva, invece, viene utilizzata quando l’alterazione dentale interessa pochi elementi dell’arcata. Vi si ricorre, ad esempio, per eliminare lo spazio fra i denti e quindi per gestire lo spazio delle arcate nel migliore dei modi. Si tratta di solito di piccole modifiche, che però hanno il grande potere di donare al paziente un sorriso completamente nuovo.
L’ortodonzia intercettiva
L’ortodonzia intercettiva svolge invece una funzione differente. Essa ha lo scopo di prevenire la comparsa di malocclusioni e di irregolarità dentali o, comunque sia, di ridurne la potenziale gravità per il paziente. Si opta per questa soluzione soprattutto nei bambini di età compresa fra i 6 e i 10 anni, ossia quando si trovano nel pieno del loro sviluppo delle ossa mascellari. L’apparecchio ha la capacità di interferire con le forze muscolari presenti in bocca (come la lingua) che possono andare, con la loro azione ripetuta e persistente, a modificare l’assetto dei denti e il loro posizionamento.
L’apparecchio intercettivo guida perciò in modo corretto la crescita dell’osso e, di conseguenza, anche un posizionamento dei denti equilibrato.
Quali sono i vantaggi dell’ortodonzia intercettiva?
Intervenire sul cavo orale di un paziente che si trova in fase di sviluppo (6-10 anni) consente una serie di vantaggi: per prima cosa, l’ortodonzia intercettiva permette la formazione ideale della struttura maxillo-facciale, nonché di intervenite su eventuali anomalie orali prima che queste possano dare origini ad evidenti e problematiche complicazioni. Abbiamo assistito a tantissimi casi di irregolarità ossee che hanno poi dato origine ad alterazioni del sorriso e della fisionomia del volto, ed è per questo che ribadiamo l’importanza, laddove possibile, di intervenire in modo preventivo, anticipando i problemi prima che arrivino ad uno stadio di sviluppo irreversibile.
Quali problemi dentali e ossei possono essere trattati con gli apparecchi intercettivi
Con l’ortodonzia intercettiva è possibile trattare i seguenti problemi ossei e dentali:
- Crescita irregolare della mandibola (che si sviluppa troppo o troppo poco)
- Mascella superiore stretta (che quindi verrà allargata con l’apparecchio)
- Problemi di malocclusione
- Mancanza di spazio nell’arcata prima della fuoriuscita dei denti permanenti
In quali casi è consigliato un trattamento intercettivo?
Si consiglia di ricorrere ai trattamenti intercettivi nei pazienti in crescita in caso di problemi come quelli che seguono:
- Difficoltà a masticare e/o a mordere
- Difficoltà respiratorie dal naso (quindi tendenza a respirare unicamente dalla bocca)
- Difficoltà fonatorie e di pronuncia di alcuni suoni
- Sovrapposizione dei denti
- Eccessivo spazio fra gli elementi dentali
A quali tipologie di apparecchi è possibile ricorrere?
Esistono due principali tipologie di apparecchi ai quali è possibile fare affidamento per trattare le problematiche orali viste. I pazienti possono usufruire di apparecchi fissi o di apparecchi removibili.
Nel caso degli apparecchi fissi possiamo citare: gli espansori rapidi come l’arco palatale e l’arco linguale.
Fra gli apparecchi removibili è invece possibile nominare le protesi mobili o le protezioni atte ad impedire al bambino di succhiarsi il dito (abitudine viziata in grado di spostare i denti).
Quanto dura il trattamento?
Il trattamento di ortodonzia intercettiva ha una durata variabile, dipendente dal tipo di problema da affrontare e dalla risposta personale del singolo paziente. Ogni bambino ha infatti tempi diversi di risposta alla terapia, quindi ci è possibile fare solo delle stime ipotetiche. L’importante, comunque sia, è che, una volta iniziata la terapia, essa venga portata avanti dall’inizio alla fine, seguendo le indicazioni del dentista. Solo così sarà possibile ottenere i risultati sperati.
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