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Trattamento Apnee Notturne

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Le apnee notturne rappresentano un problema piuttosto comune e spesso collegato proprio alla condizione dentale dei pazienti. Esse possono essere definite come delle vere e proprie interruzioni della respirazione durante il sonno; generano poi un continuo russare e dei risvegli improvvisi che inficiano la qualità del riposo.

Il problema, purtroppo, porta con sé numerosi effetti collaterali: pensiamo ai disturbi dell’attenzione generati dall’assenza di un riposo adeguato, nonché le difficoltà di concentrazione. Se quindi si presentano dei segnali riconducibili alle apnee notturne, è bene contattare un medico e parlarne anche con il proprio dentista.

Quando si parla effettivamente di apnea?

A livello medico, è possibile parlare di apnea quando la mancanza del respiro si protrae oltre i 10 secondi, fino a raggiungere anche i 3 minuti; sotto i 10 secondi si parla invece ipopnea, quindi di riduzione del respiro solo parziale. Entrambe le condizioni vanno monitorate, perché con l’avanzare dell’età potrebbero modificarsi e peggiorare.  

Quali sono i rischi delle apnee notturne?

Oltre ai disturbi comportamentali a breve termine, come la disattenzione o l’irritabilità (o al contrario, l’iperattività), le apnee notturne possono generare problemi sul lungo periodo:

  • Malattie cardiovascolari
  • Resistenza all’insulina
  • Incidenti (sul lavoro o alla guida, generati appunto dalla mancanza di attenzione e dalla sonnolenza durante il giorno)

Quali sono i sintomi più frequenti delle apnee notturne?

I sintomi più frequenti sono il russare e il respirare pesantemente, due risultati generati dal flusso d’aria che, durante il suo passaggio, incontra degli ostacoli (palato molle, ugola, tonsille, adenoidi ecc.). Il sintomo del blocco d’aria totale è invece dato da un’ostruzione completa delle vie respiratorie.

Quali sono le cause delle apnee notturne?   

La causa più frequente delle apnee notturne che interessa l’ambito dentistico è l’ostruzione delle vie aeree generata dalla lingua o da problemi di rapporto fra la mandibola e la mascella, curabili mediante specifiche terapie. L’odontoiatria può infatti intervenire in aiuto dei pazienti mediante trattamenti mirati, come quelli di ortodonzia precoce. Utilizzata sui bambini, l’ortodonzia precoce è in grado di modificare e migliorare l’anatomia della bocca del paziente, così da liberare le vie respiratorie e consentire il normale passaggio dell’aria. Altri fattori scatenanti delle apnee notturne possono poi essere l’obesità, l’essere in sovrappeso, l’abuso di alcolici o l’assunzione errata/incontrollata di sonniferi.

Trattamento ortodontico per le apnee notturne

Quando si presentano problemi di questo genere, la prima cosa da fare è sottoporsi ad una visita medica, così da verificare la natura dell’apnea. Nei pazienti più piccoli (che non superano ancora i 6-7 anni di età) l’odontoiatria può intervenire e combattere il problema servendosi di trattamenti ortodontici particolari. Le terapie correttive agiscono nei piccoli pazienti sulle ossa del viso, non ancora perfettamente consolidatesi; per tale ragione l’età del paziente è importante, perché influisce sul tipo di trattamento da portare avanti.

Intervenendo precocemente sulla crescita delle strutture ossee, è possibile modellare la forma della mandibola del bambino ed evitare che essa generi degli ostacoli al passaggio dell’aria.

Se la causa dell’ostruzione è invece da ricercarsi in una malocclusione, il paziente (più o meno grande) può optare per i trattamenti tradizionali con apparecchio ortodontico. Per utilizzare gli apparecchi fissi è però importante che il paziente abbia superato la fase di crescita delle ossa facciali, perciò, indicativamente, deve avere più di 11-12 anni.

Risoluzione del problema e non solo

Mediante l’ortodonzia è quindi possibile risolvere il problema delle apnee notturne, ma questo non è l’unico vantaggio generato da questo trattamento. Gli apparecchi per i denti, infatti, grazie al loro lavoro di allineamento degli elementi dentali mettono fine a tantissimi altri problemi fisici che possono presentarsi nei pazienti. Ne sono un esempio i dolori articolari in zone come il collo, le spalle, la schiena, o quelli specifici alle articolazioni temporo-mandibolari (che si sovraccaricano di lavoro se il peso della masticazione non è distribuito in modo equilibrato su tutti i denti). Sono poi evidenti i vantaggi estetici derivanti dall’uso degli apparecchi: denti dritti e regolari, per un sorriso invidiabile.

Quanti tipi di apparecchio esistono?

È possibile ricorrere sia agli apparecchi fissi che a quelli mobili.

  • Gli apparecchi fissi (incollati dal dentista sulla superficie dei denti) sono ottimi per correggere malocclusioni, morsi profondi o aperti, e agiscono con una terapia continuativa, 24/7.
  • Gli apparecchi mobili (removibili dal paziente senza l’aiuto del dentista) funzionano secondo le stesse logiche di quelli fissi, ma possono essere tolti per l’esecuzione di pratiche quotidiane come quella di consumare un pasto o di pulizia dei denti.

Esistono poi gli apparecchi ortopedici e quelli specificatamente studiati per la correzione delle strutture ossee in pazienti di piccola età; essi sono ottimi per intervenire su malfunzionamenti, sproporzioni o problemi di postura (oltre che, appunto, sul problema delle apnee notturne).

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